ACCIAIO Patrizia Laquidara

 

Ho messo la pentola e l′acqua sul fuoco

Il cibo più buono per il tuo ritorno

Aspetto quel giusto che tutto sia pronto

Che il tempo schiarisca che tutto sia a posto

Con l’ago ed il filo ho cucito il lenzuolo

Che si era strappato sul bordo del letto

Sistemo una cosa dell′ultima spesa

Le piante di casa hanno sete di acqua

E mentre l’acciaio riflette il mio viso

Moltiplica il giorno riempio il secchiaio

Si stagliano al muro disegni di luce

Ferite nel petto è un mondo perfetto

Rientri e mi stringi alla solita ora

Mi abbracci e puntuale mi chiami regina

Racconti le solite cose di sempre

Che stai in equilibrio tra il cemento e il niente

La luce si sparge e si apre un sipario

Di briciole e stelle cadute per terra

Di macchie lasciate dall’uso e dal tempo

Far finta di niente

C′è un disegno magico sul nostro tavolo

E mentre l′acciaio riflette la luce

Moltiplica forme risciacquo il secchiaio

Il traffico grida ferisce il mio petto

In un mondo imperfetto

Si chiude un sipario

Se ne aprirà un altro

Siediti e ascolta

Ho una cosa da dirti

….

 

Patrizia Laquidara “Acciaio” (testo P.Laquidara, musica P.Laquidara A. Santimone)

Voce Patrizia Laquidara

Chitarra classica Davide Repele

Lascia un commento